
Fiorello racconta la “sua” radio, dagli esordi alle esperienze attuali, passando per i social network e internet. E qualche curiosità emerge anche dalle tantissime imitazioni realizzate nel corso degli anni.
L’inizio della tua carriera nel mondo dello spettacolo parte proprio dalla radio, quali sono i ricordi degli esordi?
Gli esordi risalgono ai primi anni ’70, con l’avvento delle radio libere, nella radio del mio paese, avevo circa 13 anni. Erano le prime radio con le dediche, le richieste ecc. ed io mi occupavo del programma nella fascia pomeridiana dalle 2 alle 3 quello in cui si trasmetteva la musica da discoteca. Poi alla fine degli anni’80 è arrivata Radio Dj, quello è stato un vero punto d’arrivo ed è li, con Claudio Cecchetto, che ho imparato a fare il “varietà radiofonico”.
Com’è cambiata la radio e il modo di fare radio nel corso degli anni e cosa ancora riesce ad entusiasmarti quando indossi le cuffie e si accendi il microfono?
In questi anni sono state introdotte nuove tecnologie ma, a livello di contenuti, la radio non è poi cambiata così tanto. Sicuramente in precedenza si badava maggiormente al modo in cui si parlava e quindi alla pasta vocale e alla dizione perfetta, ma il fascino della radio quello è rimasto intatto.
Cuffie d’Oro premia la coppia Fiorello-Baldini, qual è il segreto di un sodalizio vincente che ormai dura da tanti anni?
E’ un collaborazione che dura da quasi 25 anni. In tutti questo periodo abbiamo seguito ognuno la propria strada ma poi ci siamo sempre ritrovati in varie situazioni: dalla radio agli spettacoli televisivi a quelli teatrali. Ciò che ci ha sempre unito è la goliardia, il piacere di ridere insieme. Ridiamo delle stesse cose, sappiamo dove l’altro andrà a parare in ogni momento, e credo proprio che “moriremo” così, insieme.
Dopo radio e televisione è il web il mezzo che entra ogni giorno nelle case di milioni di italiani , sei stato uno dei primi a intuire la potenzia dei social network, qual è il tuo rapporto attuale con Facebook, Twitter e internet in generale?
In questo mestiere se vuoi stare al passo con i tempi devi sempre avere un occhio per tutto ciò che è nuovo. I social si sono prepotentemente affacciati in tutti i campi: dallo sport allo spettacolo, ovunque. Non potevo non cedere anche io al fascino di questa nuova forma di comunicazione.
Mi piacciono molto Twitter e You Tube, sono infatti quelli che uso maggiormente. Per me sono due strumenti complementari, quando faccio l’Edicola Fiore la carico su You Tube e poi la posto su Twitter. Li uso per comunicare senza passare per forza attraverso la televisione. Vista poi la mia pigrizia mi permettono di fare tante cose direttamente da casa, dall’ufficio dal bar, ovunque io mi trovi, addirittura anche la radio con un programma per Radio Rai 1 realizzato interamente con le note audio di uno smartphone. Il programma radiofonico lo puoi ascoltare poi tramite You Tube, Twitter, Facebook, quando vuoi e dove vuoi. Ben vengano quindi i nuovi mezzi di comunicazione!
Grandissimo successo hanno raccolto nel corso degli anni le tue tante imitazioni, soprattutto alla radio, a quali personaggi sei più legato e quali sono state le reazioni più divertenti?
Le imitazioni che ho fatto in tutti questi anni sono davvero moltissime. Rimanendo nell’ambito della radio un giorno, in ufficio, ci siamo dilettati con gli autori e Baldini a contare tutti i personaggi di Viva Radio 2. Ebbene parliamo di 74 personaggi. Di tutti questi alcuni hanno avuto maggiore successo quali Camilleri, La Russa, Minà e tanti altri, ma forse l’imitazione che più mi divertiva fare era quella di Mike Bongiorno. Potrebbe sembrare la più banale, chi di noi nella vita non ha mai detto “allegria” o non si è improvvisato a fare la sua imitazione? Ma la chiave che avevamo trovato, totalmente differente dall’originale, come nella parodia di Genius, era divertentissima. E quando facevo l’imitazione di Mike, Baldini impazziva dalle risate. Ricordo poi che ogni qualvolta nelle sue imitazioni dicevo qualcosa che Mike non gradiva, puntualmente mi telefonava ed arrivava il “cazziatone”.